Antica città greca dell'Isola di
Cipro, situata in una baia sulla costa orientale. Fondata, secondo la leggenda,
da Teucro, figlio di Telamone, è ricordata negli scritti di Omero e
Pindaro. Ebbe carattere ellenico fin dal secondo millennio a.C., anche se la
certezza della presenza ellenica si ha solo a partire dal VI sec. a.C. Raggiunse
il massimo splendore sotto Evagora (410-374 a.C.), che fortificò la
città e tentò di unificare l'isola. Dopo i successori Nicocle
(374-368 a.C.), Evagora II (368-351 a.C.), Pitagora (351-331 a.C.) e Nicocreone
(331-310 a.C.), l'isola passò sotto la dominazione egizia;
S.
divenne capoluogo e sede degli strateghi, con un'interruzione tra il 306 ed il
294 a.C., anni in cui, dopo la vittoria navale di Demetrio Poliorcete, Antigono
Monoftalmo s'impadronì della città e di tutta l'isola. Quando
Cipro passò sotto il dominio romano, la capitale fu trasferita da
S. a Pafo, avviando il processo di decadenza della città. Divenuta
centro di una colonia giudaica, vi esplose, nel 116-117 d.C., una violenta
rivolta degli Ebrei, finita con il massacro dei Greci e la distruzione della
città. Devastata più tardi anche da terremoti e maremoti (332 e
342),
S. venne ricostruita dall'imperatore Costanzo II, col nome di
Costanza, e divenne sede vescovile. Gli Arabi la distrussero
definitivamente nel 648. Alcuni scavi archeologici hanno riportato alla luce
monumenti risalenti all'età romana (l'agorà, il teatro, il
ginnasio ellenistico trasformato in edificio termale) e a quella bizantina (due
basiliche). Nella vicina Enkomi si è trovata un'interessante necropoli
micenea nella quale sono state rinvenute le tombe reali dei secc. VIII-VII
a.C.